Mattia Torre ha indissolubilmente legato il proprio nome a Boris, la serie televisiva creata assieme a Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico che ha ottenuto enorme successo dal 2007 al 2010. Assieme hanno anche realizzato il film basato sul personaggio, nonché Ogni maledetto Natale (2014). Mattia Torre ha scritto commedie, libri, sceneggiature e Figli doveva rappresentare il suo debutto come unico responsabile di un lungometraggio, l’inizio di una nuova vita da solista nel mondo del cinema. Era basato su di un monologo - I figli invecchiano – interpretato dall’amico Valerio Mastandrea – che aveva ottenuto buon successo. Purtroppo, dopo lunga malattia, a luglio dello scorso anno è mancato e non ha potuto realizzare il film che aveva pensato e ripensato, che prendeva spunto anche da esperienze personali.
E’ stato logico indicare Giuseppe Bonito (qui al suo secondo film dopo Pulce non c'è del 2012) come il più adatto per portare a termine questo progetto, anche perché aveva lavorato vario tempo con Mattia Torre, tra l’altro anche in Boris. Tuttavia il timore di tradire quanto da lui pensato e scritto, una certa tensione che si evidenza anche nella prova degli interpreti, riduce una bella sceneggiatura più in occasioni perdute che non in momenti sviluppati in maniera brillante. Ad esempio, la ricerca della baby sitter (i personaggi che si propongono per questo lavoro sono fin troppo grotteschi) è dilatata e occupa troppo spazio per riuscire a mantenere costante l’interesse. Lo stesso Stefano Fresi ed il suo personaggio, un amico che ha due figli e che è martirizzato dagli angioletti, stride e non riesce a trovare il giusto spazio (poche battute e un po’ banali). L’impegno di tutti è ben visibile con Paola Cortellesi brava come sempre ma un po’ fuori ruolo, Valerio Mastandrea corretto e a tratti convincente. Il gruppo di attori/amici che sin da Boris ha contribuito a creare una tv e un cinema nuovo nel panorama italiano, è presente anche con piccolissimi ruoli da una battuta. Per certi versi, il peso maggiore della vicenda cade sulla figlia di 6 anni che è al centro dei problemi dei genitori. Sara e Nicola sono sposati e innamorati. Hanno una bambina e una vita felice. L’arrivo del secondo figlio – non ‘progettato’ ma subito considerato un vero dono - scombina gli equilibri di tutta la famiglia svelando crepe nel loro rapporto e insoddisfazioni personali con risvolti comici ma anche molto drammatici. Nonni stravaganti, amici sull’orlo di una crisi di nervi e improbabili baby sitter non saranno loro di aiuto. Tra l’istinto di scappare e la voglia di restare difficile immaginare se tutto possa tornare come prima, addirittura se la coppia rimarrà tale.