Recensito sulla rappresentazione al Teatro alla Pergola di Firenze del 15 gennaio 2019
Ogni riferimento con Agatha Christie è del tutto casuale. O, meglio, uno dei romanzi in cui la componente del giallo non era così centrica, è stato privato anche di quel minimo che ci potrebbe fare ricordare la grande autrice inglese quale base per questa commedia, primo tentativo di portare a teatro in Italia la straordinaria scrittrice.
La trasposizione è di Edoardo Erba che ha tradotto l'intero repertorio teatrale di Agatha Christie pubblicato da Mondadori e lui stesso ottimo commediografo, ma in questo lavoro quello che manca è proprio un impatto teatrale, l’emozione, la capacità di coinvolgere gli spettatori, l’ironia, e, soprattutto, il fascino di un’autrice che è sempre riuscita a tenere acceso l’interesse dei suoi lettori. Prodotto dalla solitamente ottima Compagnia Gli Ipocriti Melina Balsamo, stupisce per tanti momenti poco felici che tolgono ritmo alla narrazione. La costruzione della protagonista – a detta del regista interamente affidata a Maria Amelia Monti - è plasmata su se stessa e non rende le atmosfere del giallo: si apprezza la perfetta padronanza scenica ma la sua Miss Marple è deludente; è una tranquilla signora di campagna orgogliosa delle sue oche che depositano gigantesche uova, è l’amica di provincia che rivede la compagna dei tempi di scuola per aiutarla ma che mai cerca di capire in maniera da investigatrice i suoi problemi; è una simpatica vecchietta a cui manca l’arguzia e che riduce ogni cosa in aneddoti di una felice vita campestre, che è preoccupata più nel non riuscire a completare un maglione per il nipote che non dei problemi dell’amica. Ruth Van Rydock, amica d'infanzia di Miss Marple è affidata all’esperta Sabrina Scuccimarra che non demerita nei confronti della Monti. Più difficile giudicare la prova dei cinque giovani che completano il cast. A loro viene richiesto soprattutto di correre da una parte all’altra del palcoscenico urlando con una certa frequenza creando una certa difficoltà nell’intendere le vere intenzioni della regia. A questo va aggiunto l’uso delle luci anche in maniera violenta, puntandole contro gli spettatori pensando, probabilmente, che anche questo potrebbe essere un modo per indurre tensione: nel nostro specifico caso, ha creato unicamente fastidio. Altra ‘trovata’ il fumo che dovrebbe fare ricordare la nebbia e, con questa, le atmosfere umide della campagna inglese. Poco riuscita anche l’idea di ambientare tutta la commedia in un’unica location creata coi tubolari di ferro di una fabbrica dismessa: le strutture aeree sono utilissime per le corse a perdifiato degli interpreti, ma poco interessanti sia come improbabile originalità dell’idea che per lo sviluppo narrativo. Difficile giudicare senza prova di appello quanto visto durante questa rappresentazione al Teatro alla Pergola. Forse una serata no, con nervosismo tra i vari interpreti. Sta di fatto che l’impressione avuta non è stato certo positiva, con scarso affiatamento tra gli attori, la sensazione di entrate furori tempo, addirittura di incespicare nel dire alcune battute: tutto (quasi) lecito se fosse stata la prima rappresentazione della commedia e, quindi, senza rodaggio, ma quantomeno strana se si pensa che alle spalle aveva già un buon numero di repliche. Il romanzo era stato alla base del film televisivo Miss Marple. Giochi di prestigio (Marple: They Do It with Mirrors – 2009) diretto da Andy Wilson e interpretato da Julia McKenzie, presentato in Italia sul piccolo schermo l’anno successivo. Proposto con discreto successo, faceva parte della quarta stagione di Agatha Christie's Marple. Miss Marple incontra amica americana preoccupata per sua sorella che vive in una vecchia casa vittoriana, convertita in comunità alloggio per giovani delinquenti e gestita dal di lei marito. Accetta di andare a vedere cosa succede, e ha il sospetto che la donna possa essere in pericolo.