Olivier Nakache ed Eric Toledano sono due sceneggiatori e registi che hanno debuttato assieme ne Le piccole scarpe (Les petits souliers, 1999) per proseguire con Primi amori, primi vizi, primi baci (Nos jours heureux, 2006) per arrivare al film che li ha fatti conoscere a livello internazionale, Troppo amici - Praticamente fratelli (Tellement proches, 2009). Con Quasi amici (Intouchables, 2011) sono stati incoronati quali i migliori autori della commedia francese.
Proseguendo nella loro inarrestabile via verso il successo, hanno pensato e diretto C'est la vie! - Prendila come viene che può essere considerato un nuovo capitolo della loro esperienza artistica. Qui i toni sono più seriosi senza mai perdere l’occasione per fare sorridere in maniera intelligente. Partendo da un’idea non certo originale – un banchetto nuziale con un committente molto spocchioso – i due costruiscono una bellissima sceneggiatura che funziona bene e che dà vita a personaggi che racchiudono in sé varia umanità. Racconta di una Francia – ma potrebbe essere ambientato in qualsiasi altro paese – in cui si convive con gli extracomunitari accettandoli ma non inserendoli nel tessuto sociale, di un poliziotto che per arrotondare fa il cameriere, un cantante animatore di mezza età frustrato che si rifiuta di fare cose che ritiene lo umilino, un professore di lettere cacciato dalla scuola che non si adatta a fare lavori modesti in cui non dimentica la sua cultura riprendendo chi sbaglia la grammatica, di lavapiatti dello Sri Lanka che nel loro paese facevano i musicisti, di un maître che non ha il coraggio di chiedere al titolare della ditta per cui lavora di evitare parrucche e costumi settecenteschi ai suoi collaboratori, e così via. A questo si aggiunge uno sposo perfezionista che pretende l’impossibile, sua madre che non disdegna i maschietti, l’agnello che intossica chi lo ha mangiato, una cena raffazzonata al volo coi surgelati. Tutto quello di negativo che può capitare ha ampio spazio. Non manca un black out, amori non corrisposti, un fotografo fallito che sopporta il digitale ma che vorrebbe uccidere tutti quelli che prendono immagini coi cellulari. Tra momenti di amarezza e molte risate, il film scivola via senza momenti di stanca, merito anche di un che ospita alcuni tra i migliori interpreti d’oltralpe. Due fidanzati, benestanti e borghesi, decidono di fare il ricevimento del loro matrimonio in castello antico. Scelgono il migliore organizzatore di eventi che ci sia sulla piazza ma questo non è sufficiente per garantire che ogni cosa vada come dovrebbe andare. Alla fine lo sposo vorrebbe denunciare tutti, ma su di lui e sul film incombe un imprevisto e piacevole lieto fine.