Nella sezione Un Certain Regard del festival di Cannes di quest’anno si è visto Euforia, opera seconda dell’attrice e regista Valeria Golino. È la storia di due fratelli, intrepretati da Riccardo Scamarcio e Valerio Mastandrea.
Il primo è un imprenditore (specializzato in arte religiosa) traffichino, di successo e omosessuale, il secondo è affetto da un tumore al cervello che lo desina a una morte certa entro poco tempo. Il ricco si prende cura dell’altro con devozione quasi maniacale e non esita a portarlo in pellegrinaggio a Međugorje, in Bosnia-Erzegovina, anche se poi non ha remore a cacciarlo dalla stanza per avere un libero amplesso con un altro pellegrino. Sono i ritratti di due figure quanto più lontane l’una dall’altra, ma che nel finale riescono a trovare un momento di solidarietà. La regista maneggia la materia con cura e abilità consegnando al pubblico un film di grande spessore in cui le psicologie sono indagate con precisione. Questi due fratelli, intrallazzatore l’uno e pudico l’altro, sintetizzano due modi opposti di avvicinarsi alla realtà e due modi di concepire i rapporti interpersonali. Un film robusto e piacevole, ricco di bravi attori, che contribuiscono non poco alla riuscita complessiva dell’opera.