Danilo Dolci (1924 1997) - architetto, sociologo, pedagogo, poeta è stato il primo attivista politico a proporre in Italia il metodo della lotta non violenta dispirazione gandhiana. Attorno alla metà degli anni cinquanta, con digiuni, denuncie, scioperi alla rovescia invece di astenersi da lavoro si andava a lavorare gratuitamente per fare le cose che il potere trascurava - diede vita ad un vasto movimento che portò alla ribalta le condizioni di miseria, analfabetismo, disagio che affliggevano buona parte del meridione. Alla sua figura Renato Sarti e Franco Però hanno dedicato E vietato digiunare in spiaggia che rievoca due momenti importanti nelle lotte da lui guidate: il digiuno collettivo da cui il titolo - sulla spiaggia di Trappeto per protestare contro la collusione fra forze dellordine e pescatori di frodo e la rimessa in funzione, a Partinico, di una strada (trazzera) da tempo trascurata dagli amministratori della città.
Il copione alterna ricostruzioni storiche, orazioni politiche quella tenuta da Piero Calamandrei (1889 1956) al processo per lo sciopero alla rovescia, che costò al pacifista una condanna ad alcuni mesi di carcere, è tenuta ogni sera da un diverso personaggio chiacchiere fra amici, il tutto con lintento di ricostruire la dimensione umana e morale di uno dei protagonisti delle cronache sociali e culturali del secondo dopoguerra. Non si può dire che la miscela sia amalgamata alla perfezione, tanto che, qua e là, trapela qualche sbavatura, ma nel complesso la generosità del discorso e la passione dei teatranti regalano al pubblico momenti di forte emozione e, cosa non trascurabile, lo invitano a non dimenticare quanto sia stato difficile, arduo e bagnato di sangue il cammino che ci ha portati fuori dallarretratezza culturale. Negli anni sessanta il cardinale di Palermo Ernesto Ruffini ebbe a dire, in un'omelia pasquale, le cause che maggiormente hanno contribuito a disonorare la Sicilia sono state il tanto parlare di mafia, il romanzo Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1896 1957) e Danilo Dolci. Non sarebbe possibile immaginare miglior elogio dellopera e del pensiero del dolce rivoluzionario di Partinico.
valutazione: 1 2 3 4 5
Testo: Renato Sarti, Franco Però; produzione: Teatro della Cooperativa con il contributo della Provincia di Trieste - Assessorato alle Politiche di Pace e Legalità, in collaborazione con Mittelfest 2007 e Teatro Miela di Trieste; regia: Franco Però; scene e costumi: Andrea Viotti; musiche: Johann Sebastian Bach, Antonio Di Pofi; luci: Mirco Segatto; interpreti: Paolo Triestino, Alessio Bonaffini, Diego Gueci, Renzo Pagliaroto, Domenico Pugliares, Francesco Vitale.