La figura di Don Giovanni, personaggio inventato nel 1630 dallo spagnolo Tirso de Molina (El Burlador de Sevilla y convidado de piedra - L'ingannatore di Siviglia e il convitato di pietra), è una delle figure centrali della cultura moderna. A lui si sono rivolti teatranti come Molière, Carlo Goldoni, George Bernard Shaw, Ödön von Horváth, Max Frisch, Dacia Maraini e José Saramago. Non meno importanti i musicisti che l’hanno messo al centro dei loro lavori, a iniziare da Mozart che, nel 1787 lo rese immortale, partendo da un libretto di Lorenzo Da Ponte, e Richard Strauss che, nel 1888, gli dedicò un poema sinfonico. La complessità di questo personaggio e le possibilità di lettura che offre sono così numerose che il filosofo danese Søren Kierkegaard (1813 – 1855) ne fece oggetto di un suo saggio in cui il grande seduttore è visto come un uomo che non si lega a nessuna donna perché postula il non scegliere quale negazione di ogni impegno o legame in favore del vivere nel presente, senza memorie o progetti.
A questa lettura sembra riferirsi, nonostante la citazione moliériana, Tinto Brass - che in un secondo tempo si è dissociato dalla messa in scena - da una cui idea è nato Don Giovanni … e le sue donne, regia di Beppe Arena per Corrado Tedeschi e un manipolo di bellezze più apprezzabili per le grazie fisiche che non per quelle recitative. L’azione è spostata a Venezia, patria di Tinto Brass, negli anni venti e qui emerge il primo difetto dello spettacolo: non offrire nessuna motivazione per questo spostamento di tempo e di luogo, con il risultato che il trasferimento che appare del tutto gratuito e ingiustificato. Il secondo inciampo nasce dalla scelta, ugualmente priva di motivazioni, di affidare tutti i ruoli, anche quelli maschili, a graziose ragazze. Qui la sola ragione rintracciabile sembra essere quella di farle recitare in abiti succinti. E' davvero poco anche per uno spettacolo estivo.
valutazione: 1 2 3 4 5
Produzione Festival di Mezza Estate di Cremona e Festival La Versiliana di Marina di Pietrasanta; un progetto–spettacolo di Tinto Brass; versione teatrale: Fausto Costantini; regia: Beppe Arena; interpreti: Corrado Tedeschi, Corinne Bonuglia, Barbara Bovoli, Margherita Adorisio, Elena Ary, Titti Cerrone, Valeria De Luca, Kiara Mura, Stefania Ugomari Di Blas.